La malattia pandemica da coronavirus ha messo sotto
stress il nostro SSN che, sulle modalità e approcci messi
in campo per la sua gestione, ha fatto emergere ancora di
più difformità tra Servizi Sanitari Regionali.
L’emergenza sanitaria ha assorbito quasi completamente
le energie e le attenzioni di chi si occupa
di salute pubblica: l’infezione da SARS-CoV-2 ha già
provocato più di 6 milioni di morti in tutto il mondo e l’Italia,
dove è stata superata la soglia di 160 mila decessi, ha
pagato un prezzo molto alto in termini di vite umane.
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Un aspetto trascurato è che la pandemia ha gravato pesantemente
sulle altre patologie, tra cui quelle oncologiche,
dove la tempestività della diagnosi è un elemento centrale
per aumentare le probabilità di sopravvivenza.
Si stima in circa un milione i casi di cancro non diagnosticati
in Europa a causa della pandemia da Covid-19 e 100
milioni gli screening non effettuati.
Il futuro porterà evidenza del maggior carico di nuovi casi
non sottoposti a prevenzione secondaria che manifesteranno
una malattia in fase avanzata con prognosi peggiore.
Ci aspetta “l’emergenza della sanità sospesa” con 46
milioni di visite specialistiche e accertamenti diagnostici e
3 milioni di screening oncologici in meno nel 2020 rispetto
all’anno precedente. Molti esami sono stati sospesi dai pazienti per paura del
contagio o dagli ospedali coinvolti nella cura del COVID
per motivi oggettivi, dovuti alla difficoltà di accesso ai pochi
percorsi diagnostici attivi, la non disponibilità di risorse
umane e tecnologiche, sia negli ospedali che nel territorio,
con estrema disomogeneità nel territorio nazionale.
Contestualmente l’oncologia medica sta vivendo una fase
caratterizzata da importanti innovazioni terapeutiche grazie
alla ricerca oggi capace di dare risposte rapidamente trasferibili
alla pratica clinica: la diagnosi molecolare sempre più
accurata permette di comprendere meglio la biologia dei
tumori e quindi di indirizzare in modo più proficuo la terapia.
Dalla profilazione genomica del tumore all'immunoterapia,
nuove frontiere stanno portando l'oncologia sulla soglia di
cambiamenti rivoluzionari.
Il congresso annuale CIPOMO si propone quindi di affrontare
da un lato i temi organizzativi, partendo dall’elaborazione
dell’esperienza pandemica, cogliendo le opportunità
previste dal PNRR, con la formulazione di nuove modalità
operative, dall’altro versante, alla luce delle recenti opportunità
terapeutiche disponibili, di comprendere come queste
potranno inquadrarsi nel prossimo futuro nella nuova
oncologia clinica.